Laboratorio di Elettromagnetismo e Circuiti
A.A. 16-17
Sommario delle lezioni
Lezione 1, Lun 6 marzo, 1h
Introduzione al corso
- Scopo del corso, materiale didattico ed esercitazioni di laboratorio.
- Cenni alle questioni di errori e incertezze di misura.
In particolare, considerazione sui cosidetti
`errori di lettura' e sul dogma della mezza divisione.
- Errori di lettura, osservazioni astronomiche e misure di
longitudine:
Lezione 2, Mer 8 marzo, 2h
Forze gravitazioali e forze elettriche: analogia; peculiarità
di quelle elettriche
- Capitolo primo delle dispense del corso.
→ Si raccomandano i problemi a fine capitolo.
Ancora sulle incertezze (anche se la loro valutazione quantitativa
non sarà richiesta nelle esperienze):
- Incertezze legate agli strumenti a lettura digitale
(ignorando al momento sistematiche).
→
Vedi ad es.
Guida ISO
(Annexe F → F.2 → F.2.2.1
The resolution of a digital indication → standard uncertainty)
Lezione 3, Mer 15 marzo, 2h
Introduzione ai circuiti in corrente continua
(cap 2, pp. 23-42)
- Generatori di tensione `chiusi' su conduttori:
scorrimento di correnti; corrente convenzionale.
- Misure di tensioe e di corrente, con problemi legati
alla loro misura simultanea.
- Legge di Ohm (con i segni opportuni!);
- Seconda legge di Ohm, suo significato, e
uso per derivare (sotto ipotesi di conduttori cilindrici)
le regole di combinazione di resistenze in serie e in parallelo.
(Il caso generale è lasciato come esercizio seguendo
le dispense.)
- Partitore di tensione.
- Concetto fisico di serie, parallelo e nodo.
- Circuiti risolvibili mediante riduzione a serie e paralleli.
- Effetto Joule.
- Leggi di Kirchhoff (semplici applicazioni
si principi generali: campo elettrico conservativo e
conservazione della carica elettrica)
e applicazione al `circuito guida'.
Problemi raccomandati
- Figura 2.9 p. 31 (ragionare sui partitori di tensione).
- Problema della stufetta da 1000 W alimentata a 12 V
(primo capoverso par. 2.7.1 p. 32).
- Figura 2.12 p 35.
- Risoluzione completa dell'esempio guida
formulato all'inizio del par. 2.9 p. 41 e illustrato
in figura 2.16:
- correnti nelle varie resistenze;
- potenza erogata dal generatore;
- potenza dissipata in ciascuno dei resistori;
- potenziali nei punti A, B e D, assumendo VC=0.
- Variante dello stesso (solo correnti) nelle seguenti
condizioni:
- f1 = 0 (ovvero sostituito da un 'conduttore ideale');
- f2 = 0 (ovvero sostituito da un 'conduttore ideale');
- confronto con il caso in cui entrambi i generatori
sono attivi (ovvero punto 1 del problema precedente).
Si sconsiglia vivamente, al momento,
di svolgere i problemi in fondo
al capitolo, o di cercarsi problemi su altri libri.
→ queste sono le questioni sulle quali concentrarsi
in questa fase del corso.
Lezione 4, Lun 20 marzo, 1h
Ancora circuiti in c.c.
(cap 2, pp. 43-48)
- Punto del corso.
- Resistenze in serie e parallelo:
partitore di tensione e partitore di corrente.
- Partizione sui cavi di alimentazione, e problemi pratici correlati.
- Schema di funzionamento del multimetro ICE.
- Schemi equivalenti di strumenti reali (amperometro
e voltmetro -- validi anche per multimetri elettronici);
- Perturbazioni introdotte dagli strumenti in misure
di tensioni e corrente: → limiti a 'casi ideali'.
Problemi raccomandati
- Ricavarsi la formula generale del'equivalente di
resistenze in parallelo.
- Ricavarsi la formula del partitore di corrente.
- Dallo schema dell'ICE in configurazione voltmetro
(Fig. 2.19), ricavarsi
il rapporto fra resistenza
ai capi dei puntali e la tensione di fondo scala.
Lezione 5, Mer 22 marzo, 2h
Ancora circuiti in cc. Introduzione al condensatore.
Prima esperienza
(cap 3, pp. 53-66; cap. 5, pp. 93-105 )
- Problemini di riscaldamento su serie, parallelo
e partitori di tensione.
- Ancora sulla modellizzazione di amperometri e voltmetri 'reali'.
- Introduzione al condensatore: modello matematico,
analogia ed equazione differenziale del modello
'minimale'(*)
(generatore, resistore e condensatore).
[(*)Sarà chiaro nel seguito (→ Thevenin)
il motivo per cui il modello minimale tornerà utile
anche per circuiti più compliati.]
- Carica e scarica del condensatore:
VC(t), I(t) e VR(t).
- Note sull'uso della carta semilog.
- Introduzione alla misura di carica/scarica
del condensatore con cronometraggio manuale:
perturbazione del voltmetro.
- Linearità dei circuiti con (al momento) generatori
di tensione e 'resistenze' (non soltanto resistenza associate
a 'resistori', purché si tratta di oggetti con comportamento ohmico).
- Soluzione matriciale dei circuiti; `principio' di sovrapposizione
(non è un Principio, come non sono Principi i
"principi di Kirchhoff" e altri...).
- Teorema di Thevenin, con applicazine al circuito guida.
- Analisi della misura di carica e scarica del condensatore
nel caso in cui R sia confrontabile con RV:
- modellizzazione mediante Thevenin della parte
del circuito comprende f, R e RV;
- costante di tempo (τ) nelle due modalità
di scarica del condensatore (spegnendo il generatore o
staccando i cavetti).
Problemi raccomandati
- Circuito guida (Fig. 2.16) in tutte le salse
(soprattutto per chi non se lo fosse studiato ancora!).
- Generatori reali di tensione (semplicemente un equivalente
di Thevenin di un generatore reale e una resistenza in serie):
- tensione ai sui capi è in generale diversa da 'f' ideale
(par. 3.5.1);
- parallelo di generatori reali (par. 3.6).
- VR(t) nella carica e scarica del condensatore
a partire da VC(t).
- Risolversi completamente il circuito di carica e scarica
del condensatore che incontreremo alla prima esercitazione,
tenendo conto anche della perturbazione del voltmetro
e delle due modalità di scarica.
Preparazione alla prima esperienza
- Scaricarsi e studiarsi i promemoria (o 'foglietti,
schemi) dal sito,
appena saranno messi online.
Lezione 6, Mer 29 marzo, 2h
Punto situazione. Generatori di corrente.
Introduzione all'oscilloscopio
(Par. 3.5; Par. 4.1-4.6; Cap. 6; Par 8.1 e 8.3)
- Esercizi di riscaldamento sul Teorema di Thevenin.
- Commenti alle esperienze della prima esercitazione
→ dispense, capitolo 6
Possibili varianti (inutile andare in laboratorio -- basta pensarci su):
- tensione ai capi di R effettuata come differenza fra la tensione di
alimentazione e quella ai capi di C;
- partitore di tensione effettuando le misure contemporaneamente
con entrambi i voltmetri;
- misura della tensione ai capi di R durante carica e scarica
del condensatore (e misura indiretta di VC
effettuata per sottrazione).
- Teorema di Thevenin e generatori reali di tensione:
→ postilla al teorema di Thevenin.
- Questioni legate ai trasferimenti di energia da generatori
reali a carichi: effetto della resistenza interna del generatore.
- Generatori ideali e reali di corrente.
- Equivalente di Norton a partire dall'equivalente di Thevenin.
- Soluzione di (semplici) circuiti in cui compaiono
generatori di corrente:
- uso del `principio' di sovrapposizione (linearità
delle equazioni dei circuiti);
- trasformazione di generatori reali di corrente in
generatori reali di tensione mediante Thevenin→Norton.
- Introduzione all'oscilloscopio: par 8.1, 8.3
(in parte).
Problemi raccomandati
- Parallelo di generatori reali di tensione (par. 3-6).
- Trasferimento di potenza da un generatore reale di tensione
a un carico (par. 3.7).
- Serie di generatori reali di corrente (par. 4.7.2).
- Sull'equivalenza Thevenin-Norton (problema impostato a lezione):
sia dato un equivalente di Thevenin, caratterizzato da
feq e Req, a cui è collegato un carico
resistivo (resistenza R):
- si calcoli l'intensità di corrente che circola nel carico;
- si trasformi quindi l'equivalente di Thevenin
in un equivalente di Norton e,
facendo uso del partitore di corrente,
si calcoli la corrente che circola nel carico.
(Deve venire la stessa espressione.)
- Ponte di Wheathstone sbilanciato (par 3.9).
Lezione 7, Mer 5 aprile, 2h
Strumenti e generatori reali. Questioni energetiche.
Generatore di segnali e oscilloscopio
(Par. 2.11, 3.7, 5.7, 5.8.1, 8.1-8.5.1)
- Esercizio di riscaldamento sul teorema di Thevenin.
- Perturbazioni introdutte da amperometro e voltmetro,
alla luce del teorema di thevenin.
- Generatori reali di tensioni: effetti di partizione
con il circuito → Vout può differire
da f (che chiameremo anche V0).
- Circuito 'RC' nel quale R0 del generatore è confrontabile
con R.
- Trasferimento di potenza: ottimizzazioni in termini di
potenza esterna e di efficienza.
- Problemi con 'condensatori nascosti': → Fig. 5.12.
- Energia associata al condensatore.
- Introduzione a generatore di segnali e oscilloscopio.
Problemi raccomandati
- Trasferimento di potenza (par. 3.7): ricavarsi
Pext in modo diretto,
e successivamente η
(nella dispensa si fa il contrario).
- Energia del condensatore ed energia dissipata durante
la carica. A partire dalle espressioni di
VC(t) e di I(t) durante la carica
- calcolare l'energia accumulata nel condensatore;
- calclare l'energia dissipata per effetto Joule.
(Soluzione a p. 100)
- Energia del condensatore durante la scarica:
a partire dall'espressione di T(t) durante la carica,
mostrare come tutta l'energia precedentemente
accumulata nel condensatore è dissipata nel resistore
per effetto Joule.
(Questione discussa nel par. 5.7.2; conti lasciati come esercizio)
- Problema dei condensatori di capacità diverse
e inizialmente carichi, successivamente collegati in parallelo.
(Soluzione par. 5.8.2)
- Risposte a onde quadre fra livelli di tensioni arbitrari:
importante per capire il comportamento dell'RC
quando è alimentato da onda quadra bipolare.
Infine, si raccomanda di dare un'occhiata al promemoria dell'esperienza,
ma senza perderci troppo tempo, in quanto alcune cose si
capiranno più facilmente sul campo.
Lezione 8, Mer 12 aprile, 2h
RC: da onda quadra a regime sinusoidale
- Altro equivalente di Thevenin come riscaldamento.
- Considerazioni e riflessioni sulle prime due esercitazioni
(e trucco per misurare rapidamente τ nelle
'transizioni esponenziali verso un livello basso').
- Di nuovo carica e scarica del condensatore, fra livelli
arbitrari e commenti sull'uso delle carte semilog.
- Effetto della resistenza interna del generatore.
- RC in regime sinusoidale (cap 7).
- Considerazioni qualitative basate su carica/scarica
del condensatore.
- Equazione differenziale di interesse (e motivo per cui
consideriamo solo in termine forzante,
ignorando l'equazione omogenea assogiata)
- Soluzione trigonometrica: ampiezza e fase dell'oscillazione
di VC(t).
- Oscillazioni di corrente e della tensione ai capi di R.
- Derivate `da fisico' di seno e coseno e moto circolare
uniforme rivisitato.
Lavoro raccomandato
- Rivedere le due esperienze precedenti, in modo particolare
la prima, della quale molti hanno sottovalutato l'importanza.
- Rifarsi in conti relativi a questa lezione, in particolare
- effetto della resistenza interna del generatore nel
processo di carica del condensatore (specialmente differenza
fra 'V0' e 'Vout');
- onde quadre fra due livelli qualsiasi (in particolare
andamento di VR).
- Usare il software preferito (R, Matlab, etc.) per
graficare le varie grandezze studiate, soprattutto
tenendo conto degli effetti di partizione (Vout, Vr, Vc, sia
in onda quadra, anche fra livelli arbitrari, che in regime
sinusoidale).
Lavoro sconsigliato:
- cercarsi in giro esercizi su RC sinusoidale
- risolvere il circuito con il 'metodo simbolico' (verrà il suo tempo!)
Lezione 9, Mer 19 aprile, 2h
Ancora RC. Introduzione al diodo
(par 7.5, 7.9.2, 7.13; 9.1-9.4)
- Riepilogo del corso,
in particolare
- {'oggetti di base' + 'regole di base'} → teoria dei circuiti in c.c.
- RC e 'CR' come filtri 'bassa basso' e 'passa alto'.
- RC e 'CR' come 'integratore' (e 'derivatore').
- Linearità delle equazioni dei circuiti e 'Fourier'.
- Introduzione modellistica al diodo
e alle sue applicazioni.
Esercizi raccomandati
- CR come derivatore (par. 7.9.1).
- Derivatore e integratore nel caso di Vin sinusoidale
(par. 7.9.1 e 7.9.2).
- Provare a implementare l'analisi di Fourier (par. 7.13) a onde
quadre e triangolari inviate a CR e RC usando il software e pacchetto
grafico preferito.
- Provare a estendere l'analisi a onde quadre non simmetriche
('duty cycle' diverso da 50%), vedi ad esempio
qui
(ma senza perderci molto tempo e comunque avendo in mente cosa
si potrà eventualmente osservare in laboratorio).
- Caccia agli errori nei circuiti equivalenti di Fig. 9.7
(non erano stati messi lì apposta...)
- Riprodurre le forme d'onda di Vout delle figure
9.6-9.8 dai circuiti riportati in alto (e tenendo conto delle correzioni del
punto precedente).
Lezione 10, Mer 26 aprile, 2h
Misure di sfasamento. Introduzione all'induttanza
(par 8.5; 10.1-10.3, 10.7, 10.8.3)
- Misure di sfasamento.
- 'Giochini' dimostrativi sull'induzione:
- caduta di magneti in tubi di alluminio;
- cuffia usata come microfono.
- Autoinduzione `localizzata' (induttore): modello matematico.
- Circuito LC ideale.
- Circuito RL (onda quadra).
- Considerazioni qualitative su RCL serie
e analogie meccaniche.
Esercizi raccomandati
- Energia di un induttore (10.3.4).
- Effetti dovuti alla resistenza interna dell'induttore
(10.6).
- Una resistenza da 100 Ω è posta serie a un induttore
di induttanza (L) 10mH e resistenza interna
(RL) 50 Ω. Si immagini
di alimentare questo semplice circuito con un generatore di onde
quadre unipolari di tensione massima 1 V. Ricordando
che la resistenza interna del generatore (R0)
vale 50 Ω, si calcoli l'andamento nel tempo
della tensione.
- ai capi della resistenza da 100 Ω;
- del `resistore reale' (ovvero L con in serie RL).
- Si ripeta l'esercizione del caso di onda bipolare fra
-1V e +1V.
Lezione 11, Mer 3 maggio, 2h
RCL in onda quadra e in sinusoidale — Metodo simbolico
- Un paio di Thevenin di 'riscaldamento', con
precisazione sulle questioni energetiche (par. 3.4.2).
- Serie e parallelo di induttanze, chiarendo il limite di tali regole
(ignoriamo l'induzione mutua fra diversi componenti).
- RCL serie come oscillatore smorzato (con analogia meccanica):
dettaglio del caso sovrasmorzato (par. 10.9, fino al
10.9.4; 10.10.1).
- RCL serie in regime sinusoidale (par. 11.1, 11.3).
- RC analizzato con grandezze complesse (7.10).
- Comportamento risonante di corrente e quindi di
VR nell'RCL serie. (11.5, solo p. 279)
Esercizi raccomandati
- Riprodursi le regolette per il calcolo di modulo
e fase di prodotto e rapporto di numeri complessi (7.14).
- Caso critico delle oscillazioni smorzate ottenuto come limite
per γ/2 → ω0 (soluzione nella nota 18
del cap 10.).
- Applicare il metodo simbolico alla soluzione dell'RC
sinusoidale: VC e VR (ampiezza e fase):
11.4.1
- Andamento risonante di VR nell'RCL serie
(continuazione del par 11.5, iniziato a lezione).
- Applicare il metodo simbolico per trovare la soluzione (modulo
e fase) della tensione ai capi di C nel caso dell'RCL serie
(tecnicamente una banale partizione complessa, ma con aspetti
'curiosi', soprattutto l'ampiezza di oscillazione alla frequenza
di risonanza).
- Studiare il comportamento in funzione della frequenza
dell'impedenza di
- Una capacità e una induttanza poste in serie (implicitamente
fatto a lezione);
- Una capacità e una induttanza poste in parallelo.
Lezione 12, Mer 10 maggio, 2h
Ancora su metodo simbolico e su RCL in onda quadra e in sinusoidale
- Esercizio introduttivo su metodo simbolico: RL
in regime sinusoidale (con induttore ideale): ampiezze e fasi
di oscillazione di VR e VR.
- Impedenza complessa come `vettore' nel piano complesso
in funzione della frequenza: RC, RL e RCL serie.
- Induttore reale e grandezza misurabile ai suoi capi.
- Influenza della resistemza interna del generatore: misure di
`attenuazione' e sfasamento, soprattutto quando la tensione ai capi
dell'induttore reale e Vout coincidono:
- importanza del trigger esterno.
- RCL in onda quadra: caso sottosmorzato.
- Analisi dello smorzamento in termini energetici:
η, n0 e Q.
- Ancora su andamento risonante di I e VR.
- Descrizione qualitativa di VC e VL
(ideale).
- Questioni di partizione, soprattutto in risonanza.
Riferimenti su dispense: par. 10.8.1, 10.9.5, 10.10
(dettagli non mostrati a lezione); 10.11;
11.6; 11.7; 8.6 (fino a 8.6.2 compreso)
Esercizi raccomandati
- Dettagli dell'RL sinusoidale introdotto a lezione.
- Circuito con un solo induttore reale
(L e RL in serie) attaccato direttamente
al generatore (ricordarsi di R0!), assumendo
i seguenti valori: RL = R0 = 50 Ω,
L = 10 mH e V0=1 V (irrilevate).
Si studi la tensione ai capi
dell'induttore reale
- in onda quadra (con periodo molto maggiore
del τ caratteristico);
- in onda sinusoidale, ovvero tensione e sfasamento
in funzione della frequenza.
- Riottenere il caso critico dal caso sottosmorzato
come limite di γ/2 → ω0.
Lezione 13, Mer 13 maggio, 2h
Ancora su RCL in onda quadra e in sinusoidale. Potenza in regime
sinusoidale.
(Interi capitoli 10 e 11. Par. 7.7-7.8.3)
- Esercizi di 'riscaldameto' su RCL serie:
- Ampiezza di tensione ai capi di C: limite di basse frequenze
e in risonanza;
- Ampiezza di tensione ai capi di L: in risonanza e limite
ad alte frequenze.
- RCL in onda quadra:
- Misura di Q.
- VC(t) vs VR(t) [ovvero I(t)!]
- Dal modello di "scarica del condensatore su R e L"
alla risposta a onde quadre in generale, incluse bipolari
(con la sola
condizione di periodo sufficiente lungo).
- Effetti delle varie resistenze in gioco
(ce ne saranno sempre 3).
- RCL in regime sinusoidale:
- Commenti sugli esercizi di riscaldamento:
passa basso risonante e passa alto risonante.
- Sovratensione ai capi di C in risonanza e misura di Q.
- Tensione ai capi di 'R' (→ corrente):
larghezza di banda e ulteriore misura di Q.
- Questioni pratiche concernenti l'esercitazione,
in particolare sugli effetti di partizione.
- Filtro passa banda.
- Fattore di merito (o di qualità) nel dominio del tempo
e della frequenza: significato e modalità di
misura.
- Considerazioni energetiche in regime sinusoidale.
Esercizi raccomandati
- Completare gli 'esercizi di riscaldamento' con
i due limiti mancanti, soprattutto per quanto riguarda la fase;
- Programmare le misure da fare sul circuito RL, non inserito
nei promemoria, sia in onda quadra che sinusoidale (almeno
VR), senza troppe pedanterie, cercando di capire
gli andamenti qualitativi (con qualche confronto
quantitativo con quanto atteso).
- Confronto fra tensione ai capi del condensatore e quella
ai capi dell'induttore reale in risonanza (sia ampiezza
che sfasamento).
- Vout (la tensione all'uscita
del generatore, che non va confusa con V0!)
nell'RCL serie in regime sinusoidale, in funzione della frequenza,
tenendo conto della resistenza interna del generatore e di quella
dell'induttore:
- ampiezza di Vout in funzione della frequenza;
- sfasamento di Vout rispetto al generatore;
- ampiezza e sfasamento di VR rispetto
a Vout in funzione della frequenza.
Per la prossima lezione: stamparsi
e portare a lezione la dispensa sulla linea di trasmissione.
Lezione 14, Mer 24 maggio, 2h
Varie e complementi. Introduzione alla linea di trasmissione
- Esercizi introduttivi (spunti per chiarimentie e complementi):
- RCL con R = 1kΩ: tensione ai capi di C e L (L 'reale'):
→ amplificazione di quanto visto ai capi di 'Vout'
in laboratorio.
- RCL parallelo (L 'ideale'), in particolare
CL ideale: significato fisico dell'impedenza
infinita del parallelo.
- 'Scatola nera' di impedenza generica ai quali c'è una certa
tensione (sinusoidale): riscrittura della formula della potenza
media con opportuna riscrittura del termine cos(Δφ).
(par 11.10).
- Note sull'energia in funzione del tempo in un oscillatore
armonico smorzato (par 10.11).
- Valori efficaci di grandezze fisiche periodiche: sinusoidale;
onda quadra; onda triangolare.
- Motivo per cui ci sono dei problemi fra il valore
osservato della partizione resistiva nell'RCL in risonanza
e quello previsto da R0, RL e R:
RL (parte reale di ZL) dipende dalla
frequenza):
→come valutare sperimentalmente
la dipendenza di Re(ZL) da ν.
- Decibel in elettronica (con escursus sulla percezione logaritmica
di grandezza fisiche): nota 2 a p. 186.
- Introduzione alla linea di trasmissione:
cap. 13 (online), 13.1-13.3.
Lavoro raccomandato:
- Rivedere quanto fatto nell'ultima esercitazione
e organizzarsi per la prossima
(possibilmente incluso lo studio della dipendenza
di Re(ZL) dalla frequenza).
- Soluzione delle (13.26)&(13.27) del capitolo 13,
nel caso idealizzato in cui Ru=0 e
Gu=0.
- Facendo uso della rappresentazione dell'onda quadra
con una serie di Fourier vista nel par. 7.13,
ripetere l'esercizio nel caso della risposta dell'RCL
(ai capi di C) a un'onda quadra di semiperiodo
confrontabile con τ ovvero quando VC
non fa in tempo a stabilizzarsi.
- Implementare il metodo con opportuno programma
al computer che contempli ovviamente la visualizzazione grafica
delle forme d'onda.
Lezione 15, Mer 31 maggio, 2h
Esperienza sul diodo. Linea di trasmissione
in regime sinusoidale
- Diodo
- Uso del diodo per traslare di +Vp una sinusoide (come un offset)
→
Clamper
(circuito propedeutico al voltage multiplier).
- Riepilogo sul diodo, usato come raddrizzatore (con livellamento).
- Ponte a diodi (raddrizzatore a doppia semionda).
- Problemi pratici dovuti alle masse comuni: uso del
trasformatore (il secondario è `floating').
- Moltiplicatore di tensione
(vedi Cockcroft–Walton generator su Wiki).
(Dispense: cap. 9)
- Linea di trasmissione:
- riepilogo del modello;
- caso sinusoidale;
- equazione dei telegrafisti: parametro di propagazione
e ruolo della sua parte reale (α)
e di quella immaginaria (&beta:);
- onda progressiva e onda regressiva;
- velocità di fase;
- Soluzione di V(x,t) nel caso non dissipativo.
(Dispensa della linea fino a pag. 313).
Lezione 16, Mer 7 giugno, 2h
Linea di trasmissione
in regime sinusoidale -- terza parte
- Esercizi di riscaldamento:
- Dimensioni fisiche (pertinenti con i circuiti)
di L/C.
- Esempio di Thevenin complesso, con applicazione
a un generatore sinusoidale (con resistenza interna da 50 Ω)
avente un condensatore (→ cavo!) fra i terminali di uscita.
- Tre casi notevoli della linea di trasmissione trattata con il metodo
simbolico:
- non dissipativa (Ru=Gu=0);
- dissipativa ma non distorcente;
- alte frequenze
- Relazione fra onda di corrente e onda di tensione.
Impedenza caratteristica, e casi particolare in cui essa è reale.
Partizione del segnale all'ingresso della linea.
- Parametri del cavo RG58.
- Soluzione generale dell'equazione differenziale della
linea nel caso ideale Ru=Gu=0.
- Risposta della linea di trasmissione a segnali impulsati unipolari:
- linea adattata e linea disadattata: coefficiente di riflessione;
- impedenza caratteristica vs impedenza di ingresso.
- Importanza dei 50 Ω di resistenza interna del generatore di
segnali al fine di evitare riflessioni multiple.
Riferimenti
- Dispensa della linea fino al par 13.7 compreso
(il 13.8 viene lasciato alla curiosità personale,
mentre il 13.9 va preso cum grano salis).
Note sull'esperienza
- Innanzitutto, dela linea è più importante la trattazione teorica
(benché semplificata -- si potrebbe effettuare con le equazioni di
Maxwell dei campi elettrici e magnetici lungo la linea!) che
quella sperimentale, in cui le misure sono abbastanza semplici
(a parte le complicazioni dovute alla strumentazione al limite).
- Evitare di seguire pedantemente
il paragrafo 13.9 della dispensa.
- Lo studio del comportamento di segnali bipolari è da ritenersi
assolutamente facoltativo, soprattutto con la strumentazione
a dispoizione che è decisamente al limite.
- Cose importanti da misurare e capire:
- velocità di propagazione;
- attenuazione;
- linea adattata, aperta e cortocircuitata;
- coefficiente di riflessione diverso da 0, +1 e -1,
mediante opportuna resistenza di carico (basta provare
con un paio di Rc per avere Γ intorno a +1/2
e -1/2);
- (optional) riflessioni all'ingresso disadattando
opportunamente l'uscita del generatore (Thevenin!).
In particolare, si raccomanda di effettuare misure mirate,
scegliendo opportunamente periodo e duty cycle dell'onda quadra
e prestanto attenzione al fatto che il segnale sia veramente
unipolare (eventualemente controllare ogni tanto, in quanto gli offset
possono avere delle derive a causa di riscaldamento e disturbi).
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