*** Corriere della Sera, Domenica 23 Febbraio 1997 *** La sua identificazione forse gia' entro l'anno IL QUARK PRESTO DETRONIZZZATO DA UNA NUOVA PARTICELLA Il quark, la particella piu' piccola della materia finora conosciuta sta per perdere il suo record. Si fanno, infatti, sempre piu' numerosi gli indizi che dimostrano l'esistenza di altre particelle di cui gli stessi quark sarebbero formati. Incontri ravvicinati ad altissima energia fra positroni (o elettroni positivi) e protoni, provocati nell'anello di accumulazione denominato HERA, al Laboratorio Desy di Amburgo, suonerebbero il segnale di una nuova fisica. Assommandosi ad altre indicazioni, come le definisce il vicepresidente dell'Infn (Istituto nazionale di fisica nucleare) Luciano Mandelli, gli indizi ottenuti, infatti, porterebbero ad un superamento dell'attuale teoria dei quark. Sara' pero' necessario raccogliere ulteriori dati per verificare l'effettivo consolidarsi di questa tendenza. Nella super-macchina di Amburgo, i positroni penetrano nella profondita' del protone e, urtando contro un quark annidato al suo interno, generano un jet di particelle ad alta energia. Esaminando questi dati ad Amburgo si e' visto che, a distanze piu' piccole di quelle esplorate fino ad oggi, questi urti fra positroni e protoni sono piu' numerosi di quanto previsto dalle attuali teorie. Cio' fa supporre che alle altissime energie esplorate ad HERA, fra positrone e quark si eserciti un nuovo tipo di forza. E secondo la versione attuale della teoria quantistica, detta teoria dei campi, ad un nuovo tipo di forza corrisponde un nuovo tipo di particella. Si fa sempre piu' accesa dunque la caccia a particelle di natura completamente nuova, come gli ipotetici costituenti del quark stesso. Al momento le ipotesi abbondano nel predire che cosa sara' la nuova particella, ma solo la sperimentazione potra' dire l'ultima parola. Intanto due comunicati emessi ad Amburgo e a Roma (dall'Infn) lasciano intendere che la conclusione sia vicina, forse gia' entro il 1997. Nutrita la partecipazione agli esperimenti di Amburgo da parte dei fisici italiani (una sessantina) riuniti in due gruppi guidati da U. Dosselli dell'Infn di Padova e da B. Stella dell'Infn di Roma. L'industria italiana ha fornito quasi la meta' dei randi magneti superconduttori impiegati nella macchina. (L. Bel.)