Affinché uno strumento possa soddisfare le
caratteristiche metrologiche attese deve essere utilizzato
entro condizioni (prestabilite) di funzionamento
(o di lavoro).
Queste condizioni si riferiscono sia al misurando che alle grandezze
di influenza. Ad esempio un dispositivo elettronico
può lavorare correttamente soltanto se utilizzato
fra 0 e 80C.
In particolare, esso non deve essere esposto a condizioni
estreme (condizioni limite) che ne possono causare la
rottura o compromettere le caratteristiche quando
sarà successivamente utilizzato nelle condizioni prestabilite.
Le condizioni limite si possono riferire non soltanto al
funzionamento ma anche al trasposto e all'immagazzinamento.
Ad esempio un oscilloscopio a raggi catodici può
essere danneggiato sia a causa di sovrattensioni che
di condizioni ambientali estreme.
Più vincolanti delle condizioni di funzionamento
sono le condizioni di riferimento, prescritte
per controllare le prestazioni di uno strumento o
per confrontare i risultati con quelli ottenuti da altri
strumenti. Ad esempio righelli, calibri e cilindri graduati
sono tarati a 20C. Lo stesso dicasi per i multimetri
analogici, per i quali è anche generalmente prescritto un uso
in posizione orizzontale.
Uno strumento è stabile se mantiene costanti le sue caratteristiche metrologiche nel corso del tempo. Se invece queste cambiano lentamente con il tempo si dice che le caratteristiche dello strumento hanno una deriva (temporale).