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pzd100Regola di penalizzazione -
il bastone e la carota
C'è ancora un punto interessante da discutere, legato ai guadagni
e alle stime puramente soggettive della probabilità. Nei casi
in cui non si possa fare uso né
di ragionamenti di simmetria né di
dati sperimentali per riaggiornare le nostre probabilità soggettive secondo
lo schema che mostreremo nel capitolo
, bisogna
affidarsi all'``intuito''.
L'esperienza mostra come tali valutazioni
di probabilità non
siano affatto arbitrarie e, in effetti, ci sono esperti
che tendono ad ``indovinare'' le previsioni meglio della gente comune.
Il concetto stesso di ``esperto''
implica una solida esperienza nel proprio settore, sia esso
calcio, poker, finanza, politica, marketing, etc.
Una delle caratteristiche di queste persone è
quella di avere, oltre ad una
conoscenza approfondita del problema,
una notevole abilità a imparare dall'esperienza, sia in caso di
pronostici ``indovinati'' che ``sbagliati''. È chiaro che, essendo
i pronostici di tipo probabilistico (nessun consulente è disposto
a mettere la mano sul fuoco che quello che riterrà
molto probabile si verificherà veramente) il concetto di
indovinare
o meno è legato a quanto spesso non accade un evento giudicato
molto probabile, o quanto spesso ne accade uno poco probabile.
Quindi una possibile misura della qualità della previsione
potrebbe essere
la differenza fra la probabilità dell'evento
e il suo valore logico (0 o 1) una volta che esso passa dallo
stato di incertezza a quello di certezza. Quindi si può
ricompensare l'esperto in base alla sua abilità.
Il metodo più conosciuto, e anche effettivamente applicato in ambienti
in cui è importante aguzzare l'ingegno degli esperti è quello della
regola della penalizzazione. Al posto di ricompense
si applicano sempre delle penali, proporzionali
al quadrato della differenza fra probabilità e indicatore
(di verità)
dell'evento dopo che è passato dallo
stato di incertezza a quello di certezza (
vale 1 o 0
a seconda che l'evento si verifichi o meno):
Penale |
(2.19) |
è un fattore di scala tale da dissuadere le persone dal bluffare.
La scelta della dipendenza quadratica dallo scarto è dovuto al fatto che
essa è quella più semplice che obbliga ad esprimere la
valutazione di probabilità della quale si è veramente convinti.
Questo aspetto sarà mostrato fra i problemi. Concludiamo
con delle osservazioni su tale procedura:
- c'è sempre una penale, a meno che non si verifichi un evento pronosticato
con probabilità 1 (o non se ne verifichi uno pronosticato di
probabilità 0). La ricompensa va vista come vincere una sfida
di minima somma di penali su un lungo periodo o come un
importo iniziale al
quale vanno sottratte le penali.
- la penalizzazione
non va assolutamente intesa come una
``valutazione a posteriori'' (cosa significherebbe?)
della probabilità, ma semplicemente come l'equivalente
del classico bastone e carota
dei domatori;
- si può dimostrare (vedi fra i problemi)
che non conviene mai assegnare un valore di probabilità
diverso da quello che si pensa. Ad esempio, assegnando una probabilità
0.5 all'evento testa di una moneta si ha un valore atteso di penale
di
. Nel caso si dichiarasse una probabilità di 0.6
il valore atteso salirebbe a
.
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Giulio D'Agostini
2001-04-02