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Principio fisico della misura

Se si cede dell'energia ad un sistema isolato questo subisce un incremento della propria temperatura inversamente proporzionale alla sua capacità termica:

$\displaystyle \Delta T \propto \frac{\Delta E}{C}\,.$ (20)

Questa relazione permette di determinare la capacità termica del sistema e da questa il calore specifico (ovvero la capacità termica per unità di massa):

$\displaystyle c = \frac{1}{M}\frac{\Delta E}{\Delta T}\,.$ (21)

Se si misura la massa $ M$ in grammi, l'energia in Joule e la temperatura in gradi si ottiene un calore specifico misurato in J/(K$ \cdot$g).

Si presti attenzione al fatto che spesso il calore specifico è invece dato in cal/(K$ \cdot$g) e si ricordi che

$\displaystyle 1\,$   cal$\displaystyle = 4.186\,$   J$\displaystyle \,.$ (22)

La relazione ([*]) va abbastanza bene per quanto riguarda la misura del calore specifico di un liquido (acqua, per esempio), a parte gli ovvi problemi di non perfetto isolamento dal mondo esterno che discuteremo. E` più problematico misurare il calore specifico di un metallo in quanto: è più complicato scaldare il solo metallo; è più complicato tenere tutte le sue parti in equilibrio termico; misurarne la temperatura.

Questi problemi vengono risolti tenendo il metallo in equilibrio termico con un liquido (acqua) posto in un thermos e misurando la temperatura del liquido.

Quindi il calore specifico dell'alluminio viene determinato da misure di:

Restano poi dei problemi dovuti all'interazione del sistema acqua/alluminio con il resto del mondo. Questi possono essere schematizzati in due parti:

Si tiene conto dei primi introducendo una massa d'acqua equivalente $ M^*$, ovvero tale che $ M^*c_a$ corrisponda alla capacità termica di tali accessori.

Per ovviare all'effetto dello scambio termico si cerca innanzitutto di ridurla, sia utilizzando un thermos che operando a temperatura ambiente (si ricorda che l'energia scambiata per unità di tempo è proporzionale al gradiente termico). Inoltre si cerca di stimare l'effetto dello scambio termico per applicare poi opportune correzioni.

Prima di procedere alla descrizione pratica occorre tener conto della strumentazione a disposizione.


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Giulio D'Agostini 2001-04-02