Consideriamo un cacciatore che si aggira in un bosco con il suo
cane sempre in continuo movimento intorno a lui. Supponiamo che
la probabilità che il cane si trovi entro un raggio di 100 m
dal cacciatore sia del 50%. Osserviamo il cane in una certa
posizione: cosa possiamo dire
sulla p[osizione dove si trova il cacciatore? Nessuno esiterà a dire
che, al 50%, si troverà entro 100 m dal cane. Chiaramente
il cacciatore sta per e il cane per l'osservazione
.
Ma non è difficile convincersi che per arrivare in modo
intuitivo a questo risultato,
si sta tacitamente assumendo che
il cacciatore possa essere, a priori, in ogni punto del bosco.
Le cose cambiano se il cane sta costeggiando un fiume, se
corre in una certa direzione con la preda in bocca o se è dentro
un terreno recintato (ad esempio a oltre 100 metri dal filo spinato)
in cui lui può entrare e il cacciatore no. Detto più chiaramente,
si sta assumendo una distribuzione iniziale uniforme
(del cacciatore nella foresta) e una verosimiglianza simmetrica.
Ogni variazione da questo modello porta a conclusioni diferenti.
Nel seguito considereremo semplici misure di routine in cui il modello
cacciatore
cane e cane
cacciatore
funziona secondo l'inversione intuitiva che abbiamo descritto.
Ci sono però dei problemi (specialmente in fisica di frontiera) in
cui questo è tutt'altro che vero.