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Incertezze relative

Riprendiamo la (11.4) estesa al caso generale, ovvero nel caso di $ Y=Y(X_1, X_2,\ldots,$ $ X_n)$

$\displaystyle \sigma^2(Y) = \sum_i\left(\frac{\partial y} {\partial x_i}\right)^2\sigma^2(x_i)\,.$ (11.7)

Un caso particolarmente interessante si presenta quando la dipendenza di $ Y$ da $ X_i$ è data da una funzione monomia, ovvero

$\displaystyle Y =k X_1^{\alpha_1}\cdot X_2^{\alpha_2}\cdots X_i^{\alpha_i} \cdot
X_n^{\alpha_n}\,.$

Molte leggi fisiche sono infatti di questo tipo ( $ s=\frac{1}{2}g\,t^2$, $ F=M_1\cdot M_2/R^2$, etc). La derivata di $ Y$ rispetto alla generica $ X_i$ si ottiene diminuendo di 1 il grado della potenza di $ X_i$ e moltiplicando per $ \alpha_i$. Questo è equivalente a moltiplicare la $ Y$ stessa per $ \alpha_i$ e poi dividere tutto per $ X_i$. Si ha quindi:
$\displaystyle \left.\frac{\partial Y}{\partial X_i}\right\vert _{\{\mu_{X_1}, \mu_{X_2}\ldots\}}$ $\displaystyle =$ $\displaystyle \left.\alpha_i\frac{Y}{X_i}\right\vert _{\{\mu_{X_1}, \mu_{X_2}\ldots\}}
\approx \alpha_i\frac{\mu_Y}{\mu_{X_i}}$  
$\displaystyle \sigma^2(Y)$ $\displaystyle \approx$ $\displaystyle \sum_i\alpha_i^2\frac{\mu_Y^2}{\mu_{X_i}^2}\sigma^2(X_i)$  
$\displaystyle \frac{\sigma^2(Y)}{\mu_Y^2}$ $\displaystyle =$ $\displaystyle \sum_i \alpha_i^2
\frac{\sigma^2(X_i)}{\mu^2_{X_i}}$ (11.8)
$\displaystyle r_Y^2$ $\displaystyle =$ $\displaystyle \sum_i \alpha_i^2 r_{X_i}^2$ (11.9)
$\displaystyle r_Y$ $\displaystyle =$ $\displaystyle \vert\alpha_1\vert r_1 \oplus \vert\alpha_2\vert r_2 \oplus \ldots \,,$ (11.10)

dove dalla formula (11.8) abbiamo sostituito, come sopra, ``$ \approx$'' con $ =$ e abbiamo introdotto $ r$ ad indicare l'incertezza relativa. Quindi, nel caso di funzioni monomie il contributo all'incertezza relativa dato da ciascuna variabile di ingresso è pari alla sua incertezza relativa moltiplicata per il modulo della potenza. I vari contributi si combinano poi quadraticamente. Si noti come l'incertezza relativa su $ Y$ può essere anche inferiore a quella su $ X$ se $ \vert\alpha\vert<1$ (ad esempio $ Y=\sqrt{X}$). Si noti inoltre come la 11.10 è valida anche per le incertezze relative espresse in valori percentuali.

Il vantaggio pratico di utilizzare, ogni volta che è possibile, la propagazione delle incertezze relative è legato al fatto che, siccome quello che veramente importa ai fini della qualità della misura è l'incertezza relativa, essa permette di capire quali sono le grandezze più critiche, sulle eventualmente quali intervenire. Questo è particolarmente vero se si usa la formula 11.10 scrivendo esplicitamente tutti gli ``addendi'', invece di fare automaticamente. Ad esempio se si ha

$\displaystyle Y=\frac{X_1\cdot X_2^3\cdot\sqrt{X_3}}{X_4^2}$

con incertezze relative delle grandezze di ingresso, espresse in %, pari a $ 2.5\,\%$, $ 1.8\,\%$, $ 5\,\%$ e $ 2.0\,\%$, è opportuno scrivere

$\displaystyle r_Y = 2.5\% \oplus 5.4\,\% \oplus 2.5\,\%\oplus 4.0\,\% = 7.8\,\%\,,$

(***controllare***) da cui si capisce subito che per migliorare il risultato bisogna misurare meglio $ X_2$, anche se era già la grandezza conosciuta più precisamente. A poco serve, invece, misurare meglio $ X_2$, sebbene sia nota soltanto al 5%.


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Giulio D'Agostini 2001-04-02