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Inferenza probabilistica

Un modo interessante di rileggere la probabilità condizionata è di pensare il condizionante causa dell'evento (visto come effetto). Questo vale, ad esempio, se si considerano gli eventi condizionati:
-
``sopravvive almeno cinque anni''$ \vert$``ha subito un trapianto al fegato'';
-
``auto rubata''$ \vert$``auto nuova e di valore'';
-
``l'ago della bilancia si posiziona su 1000.00g''$ \vert$``chilogrammo campione su bilancia commerciale di laboratorio'';
-
``si registrano $ x$ conteggi in un contatore di radioattività'' $ \vert$``la radioattività ambientale vale $ r$'';
-
``si osservano $ x$ globuli bianchi in un piccolo campione di sangue osservato al microscopio''$ \vert$``il sangue contiene $ n$ globuli bianchi per unità di volume''.

Il condizionante viene visto come causa che può provocare i vari effetti corrispondenti agli eventi condizionati (vedi figura 5.2):

$\displaystyle P(E\,\vert\,H) \Longleftrightarrow P($Effetto$\displaystyle \,\vert\,$Causa$\displaystyle )\,.$ (5.1)

La causa è da intendersi inoltre in senso lato, come teoria che può dar luogo a dei fenomeni osservati, ovvero grandezza fisica responsabile dei valori registrati dagli strumenti:

$\displaystyle {\large P(\mbox{fenomenologia}\,\vert\,\mbox{teoria}\ \cap\ \mbox{condizioni al
contorno})
}
$

ovvero

$\displaystyle {\large P(\mbox{osservazioni strumentali}\,\vert\,\mbox{grandezza}
\ \cap\ \mbox{fattori di influenza})\,.
}
$

Nel condizionante sono stati esplicitate anche altre cause concomitanti che sono ugualmente responsabili degli effetti osservati. ``Condizioni al contorno'' e ``fattori di influenza'' indicano genericamente tutte le condizioni iniziali o altri fattori esterni alla teoria, calibrazioni degli strumenti, variabili e disturbi ambientali, e così via.

Figura: Deduzione e induzione
\begin{figure}\centering\epsfig{file=fig/dago56.eps,clip=,width=8.2cm}\end{figure}

Si intuisce che, come indicato nella citazione di Poincaré posta all'inizio del capitolo, se si riesce a trovare una regola per invertire la probabilità e valutare $ P(H\,\vert\,E)$ a partire da $ P(E\,\vert\,H)$, questa potrà essere utilizzata come una via per imparare dall'esperienza, alternativa allo scetticismo di Hume o al falsificazionismo popperiano. In questo capitolo indicheremo la possibile strada da seguire e mostreremo che i risultati che si ottengono sono sensati. Tentare di dimostrare invece la ``certezza'' di questo approccio sarebbe invece un paradosso autoreferenziale, anche se qualcuno osa dire che ``nei ragionamenti in condizioni di incertezza l'unica cosa che oggigiorno sembra certa sia come trattare le incertezze''.

Prima di proseguire è importante aggiungere due note, per evitare che la visione causa-effetto stravolga il concetto più generale - conoscitivo - della probabilità condizionata. Innanzitutto ricordiamo che la probabilità condizionata $ P(E\,\vert\,H)$ è da intendersi come probabilità di $ E$ nell'ipotesi che $ H$ sia vera. Quindi non va intesa come se fosse calcolabile soltanto dopo che $ H$ risulta essere vera. In secondo luogo, l'evento condizionante è da intendersi come uno stato di informazione e non deve essere vista in funzione strettamente causale. Questo risulterà chiaro fra poco, quando, nell'inversione di probabilità l'evento che consideriamo effetto giocherà il ruolo di condizionante rispetto alla conoscenza sulla ``causa fisica''.

Figura: Schema di inversione della probabilità
\begin{figure}\centering\epsfig{file=fig/dago55.eps,clip=,width=8.8cm}\end{figure}


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Giulio D'Agostini 2001-04-02