Va da sé che strumenti ben calibrati significa strumenti costosi, e non è sempre possibile avere a disposizione tali strumenti per esperienze didattiche (e nemmeno sempre per la ricerca). E' allora opportuno imparare ad operare mediante intercalibrazioni. Questa procedura, unita a quelle delle misure per differenza, permette di minimizzare gli errori sistematici strumentali e di semplificare le elaborazioni dei dati. Da quanto detto seguono i seguenti suggerimenti:
Accenniamo ancora ad un ultimo metodo per ridurre, all'occorrenza, i possibili errori sistematici degli strumenti, qualora non sia possibile effettuare una calibrazione assoluta per diversi valori della grandezza e a;tresì non sia possibile lavorare per differenze, oppure ciò sarebbe possibile ma l'errore dello strumento non è di facile modellizzazione (tipo il caso d) di figura 9).
In questi casi si possono ripetere le misure con diversi strumenti, preventivamente intercalibrati per un valore centrale delle letture. Mediando i risultati si ottiene una compensazione dei diversi fattori casuali di ciascuno strumento (casuale nel solito senso di incerto: anche se la curva di risposta dello strumento rimane fissa, per ciascuno di essi non si sa quale essa sia). Questa tecnica può essere chiamata di randomizzazione.