Oltre che a controlli dimensionali è opportuno effettuare controlli
sugli ordini di grandezza dei valori ottenuti. Ma per questo bisogna avere
una certa familiarità con gli ordini
di grandezza tipici, ovvero delle conoscenze
di Fisica Generale. Quindi 100 m/s
deve far pensare a una accelerazione tremenda,
s a un tempo non accessibile
al cronometraggio manuale, 0.1 F a una capacità mostruosa,
Joule a una energia piccolissima, e così via. Quindi
il risultato ``raffinato'' ottenuto con i metodi di analisi più o meno
``sofisticati'' che incontreremo deve essere confrontato con quello
che si può dare
da una stima rozza e veloce. Quest'ultima infatti può
sbagliare sì del 20, 30 o 50%, ma difficilmente sbaglierà di
un fattore 1000, come può succedere quando si commettono errori di
distrazione
in calcoli complicati.
A questo riguardo è altamente raccomandabile effettuare la stima rozza
prima di intraprendere il calcolo complicato. Ad esempio, nell'esperimento
della molla di paragrafo 2.6
si vede subito come una variazione di
circa 0.5 kg ( N)
abbia prodotto un allungamento di una decina di centimetri (0.1 m)
e quindi
è dell'ordine di grandezza di
N/m.
Se dall'analisi grafica o dal fit risulta un valore di 0.5 N/m
c'e' sicuramente qualcosa che non va (significa che 50 g produrrebbero un
allungamento di 1 m!).