Che tutti siano in grado di effettuare in modo intuitivo
valutazioni di probabilità in situazioni semplici può essere
facilmente verificato ponendo opportune domande. Per esempio, consideriamo
il classico dado e interessiamoci agli eventi ``6'',
``numero pari'',
``
1''. Si proponga un gioco
nella quale chi indovina vince un premio, oppure una semplice scommessa
alla pari, ovvero in cui se si vince si riceve il doppio di
quanto si è puntato. Tutti scommetteranno sull'esito che
``riterranno più probabile'' e anche un bambino sceglierà l'evento
, perché ``è quello che uscirà più facilmente''.
Non è difficile convincersi che il ragionamento seguito a
livello intuitivo è quello espresso in modo molto chiaro
dal filosofo Hume:
There is certainly a probability ...
Un altro caso di valutazione che porta a giudizi concordi è quando si mostrano risultati di un esperimento, che in principio può essere complicato a piacere, ma che può essere schematizzato in un certo modo standard che illustreremo fra poco. Ad esempio si può usare un contatore di radioattività e osservare il numero di conteggi registrato in un piccolo intervallo di tempo.
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Se però si sposta il contatore in un'altra stanza, oppure lo si cambia con uno della stessa marca e modello, o ci si mette intorno uno schermo di piombo o una sostanza misteriosa, o semplicemente lo si spegne e poi lo si riaccende, nessuno risponderà più con la stessa sicurezza: ``proviamolo un po' e poi vediamo'', proporranno.
Infatti il giudizio che faceva ritenere più probabili quanto era accaduto più frequentemente nel passato si basa su considerazioni del tipo: ``il rivelatore sembra essere andato a regime''; ``perché mai la radioattività dovrebbe cambiare nel giro di qualche minuto?''; ``non mi sembra di aver osservato variazioni nel modo di fluttuare dei numeri fra i diversi valori che di volta in volta si presentavano'', ``credo che nei prossimi minuti il sistema si comporti come negli ultimi minuti''.
Si noti inoltre che, mentre si è disposti ad affermare
che la probabilità di zero conteggi
alla 101 osservazione sia del 56%
(benché accompagnato
da un doveroso ``circa'' prudenziale), si è molto più
cauti a dire che la probabilità di quattro sia 1% o
che quella di numeri superiori sia nulla. In questo caso il ``circa''
di prima diventerà un più eloquente
``all'incirca'' accompagnato da
vistose ondulazioni
della mano. E anche lo ``0%'' diventerà un ``sembra al più dell'ordine
del percento''.
Possiamo quindi dire che il ragionamento che portava a questo secondo modo di valutare la probabilità sia legato a un giudizio sull'uniformità nel tempo delle prove (processo fisico e strumentazione) passate e future, confortato da un grande numero di risultati.