Siccome non sempre le scommesse sono eque, è interessante
chiamare speranza matematica (di vincita),
o valore atteso (di vincita),
la somma che si spera di vincere
per la probabilità di vincita. Chiamiamo questa quantità
, per
distinguerla dalla generica posta
che chi organizza
il gioco può richiedere di pagare. Se
è uguale a
il gioco è equo. Quindi il rapporto
caratterizza l'equità
del gioco. Facciamo degli esempi.
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Come si vede, la conoscenza della speranza matematica permette di giudicare l'equità di un gioco d'azzardo, cioè caratterizza il gioco, anche senza che se ne conoscano in dettaglio le regole. Si vede, ad esempio, che il gioco della roulette è molto più equo del lotto. Anzi si potrebbe dire per inciso che sembra anche ``troppo equo'', nel senso che la speranza matematica differisce soltanto del 2.7% dalla puntata. Presumibilmente bisogna tener conto che, anche se il gioco è quasi equo dal punto di vista probabilistico, non lo è dal punto di vista psicologico, e infatti quasi sempre i giocatori seguitano a giocare anche dopo che hanno vinto, e spesso finiscono per perdere tutta la cifra che erano disposti a giocare e sono costretti a smettere (esiste un classico problema del calcolo delle probabilità detto della ``rovina del giocatore'').