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misura della costante di tempo del termometro (metodo $ B_2$)

La misura precedente potrebbe essere inficiata da un errore sistematico in quanto la temperatura del termometro potrebbe cominciare a cambiare prima ancora che esso sia immerso nel secondo termometro. Questo effetto potrebbe essere diminuito utilizzando per $ T_\circ$ un fluido a temperatura ambiente. Ma interviene in ogni caso un altro effetto legato all'approssimazione della modellizzazione che ha condotto alle (3) e (4): si è assunto infatti che la temperatura fra le pareti del vetro del termometro a contatto con il bulbo (e anche all'interno del mercurio) vari con continuità da $ T(t)$ a $ T_F$. Questo è certamente non vero nei primissimi istanti.

Un metodo che ovvia a entrambi i problemi consiste nel far partire la misura da una temperatura $ T_1$ leggermente superiore di $ T_\circ$. Per evitare di doversi calcolare $ T(\tau)$ ogni volta, si può inoltre decidere di arrivare fino ad una temperatura $ T_2$ prossima a $ T(\tau)$. Inoltre, siccome non sono importanti i particolari valori scelti per $ T_1$ e $ T_2$, essi possono essere scelti in modo che siano facilmente leggibili. Misurando quindi il tempo $ \Delta t$ che il termometro impiega a passare da $ T_1$ a $ T_2$ si ottiene $ \tau$ come:

$\displaystyle \tau = -\frac{\Delta t}{\ln \frac{T_F-T_2}{T_F-T_1}}\,.$ (11)

Anche in questo caso ripetere più volte ($ \approx$ 10) la misura. Vedi anche le osservazioni relative al punto precedente.


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Giulio D'Agostini 2001-04-02