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Questi risultati, insieme a quanto imparato nel caso
dell'errore di zero, ci insegnano che, nel caso
si sia interessati alle differenze, gli
eventuali errori
di calibrazione dello strumento tendono a semplificarsi e
quindi ad essere irrilevanti ai fini del risultato finale.
Questo è particolarmente vero quando i valori sono molto vicini.
Il caso delle differenze è importante perché molto spesso
sono queste da cui dipendono i risultati finali. In particolare:
- tutte le misure di termologia dipendono da
differenze di temperatura;
- ogni volta che si è interessati a ``coefficienti
angolari'' (derivata di una grandezza in funzione di un altra)
si misurano, sostanzialmente, rapporti fra differenze,
Infine, da questo risultato si impara che, quando è possibile,
è preferibile misurare per differenza
(vedi figura 11.2).
Figura:
Esempi di misure per differenza nelle quali
si elimina un possibile errore sullo zero dello strumento.
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Questo vale, ad esempio,
per:
- misura di massa mediante bilancia: controllare l'indicazione a vuoto;
aggiungere artificialmente tare aventi masse
diverse per effettuare la misura in diverse
zone all'interno della portata,
mediando i risultati qualora differiscano
fra di loro al fine di semplificare
eventuali deviazioni dalla linearità della risposta;
- misura di volumi di liquidi mediante cilindri graduati:
fare misure per differenza svuotando parzialmente il recipiente
e facendo attenzione a tener conto del menisco del liquido
sempre nello stesso modo;
- anche nella misura di lunghezze mediante righelli da disegno
è raccomandabile eseguire misure partendo anche da tacche diverse
da quelle dello 0, se è richiesta una elevata accuratezza
del risultato.
Suggerimenti analoghi valgono anche per misure di differenze di potenziale
e simili.
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Giulio D'Agostini
2001-04-02