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Un ultimo commento sull'uso inferenziale (e non di soltanto verifica)
delle distribuzioni statistiche.
Immaginiamo di voler calcolare la probabilità che
si verifichino esattamente 2 morti in una futura osservazione
(ad esempio un ipotetico 201
reggimento7.7).
Dalla tabella
7.7
si vede che la probabilità non è
stata calcolata semplicemente
dalla frequenza, bensì dall'ipotesi
di un processo di Poisson con
.
Ma come si capirà bene, non possiamo essere assolutamente
certi di tale
valore di
. Ad esempio, l'eventualità
di un morto in più o in meno, ragionevolissima
alla luce del tipo di ``esperimento'',
avrebbero suggerito valori di
di 0.605 e 0.615. Anche se
può assumere valori reali positivi con continuità, immaginiamo
per un momento
di poterne considerare un certo numero discreto
e indichiamo le possibilità con
(ad esempio 0.605, 0.610,
0.615, etc.), ciascuna con grado di fiducia
dati
(avendo esplicitato
il fatto che le probabilità sono condizionate
dall'osservazione di certi dati sperimentali e da un certo
stato di informazione iniziale
,
vedi capitolo
).
Sorvoliamo sul modo con il
quale viene stimata la
dati
, argomento
che riprenderemo dai prossimi paragrafi, e interessiamoci
soltanto alle consequenze sulla previsione
della distribuzione statistica.
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Giulio D'Agostini
2001-04-02