In generale più modalità elementari possono
contribuire allo stesso evento. Ad esempio l'evento
``numero pari nel lancio del dado'' è costituito dai tre
eventi elementari
,
e
. Quenti eventi elementari vengono chiamati
casi favorevoli e gli altri, di conseguenza,
casi contrari.
Se il meccanismo di estrazione è talmente simmetrico rispetto a ciascuno dei casi possibili, nessuna modalità è da ritenersi più probabile delle altre. Questa osservazione è stata elevata a principio da Laplace. A tale principio fu successivamente dato il nome di Principio di Ragione non Sufficiente2.1 o Principio di Indifferenza.
Per passare dalla equiprobabilità dei casi possibili alla valutazione numerica della probabilità rimane da definire una scala per i valori di probabilità. Per semplicità viene scelto il valore 0 per un evento impossibile e il valore 1 per un evento certo (anche se nella vita pratica si preferiscono le percentuali e si considera la probabilità compresa fra 0 e 100%).
Se è il numero di casi (ugualmente)
possibili e
la probabilità
di ciascun evento elementare, un evento generico
che
ha
eventi favorevoli ha probabilità
volte quella
elementare. Poiché l'evento certo, di probabilità 1,
è costituito da
eventi elementari, ciascuno di questi
ha probabilità
, mentre per il generico evento
vale
.
Quindi, la probabilità di ciascuna delle modalità elementari, sotto condizione di equiprobabilità, è pari all'inverso del numero di casi possibili, mentre un generico evento ha probabilità proporzionale al numero delle modalità elementari nelle quali può manifestarsi. Da ciò segue la così detta ``definizione'' classica di Laplace :
il valore della probabilità di un dato evento è pari al rapporto tra il numero dei casi favorevoli all'evento e il numero dei casi possibili, se questi sono egualmente probabili:
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(2.1) |
A tale riguardo è istruttiva questa riflessione di Poincaré2.2:
...Siamo costretti a definire il probabile dal probabile. Come possiamo sapere se due casi sono ugualmente probabili? Sarà per convenzione? Se inseriamo all'inizio di ogni problema una convenzione esplicita, bene! Allora non dobbiamo far altro che applicare le regole dell'aritmetica e dell'algebra e completare il calcolo, quando il nostro risultato non può essere chiamato in questione. Ma se vogliamo fare la minima applicazione di questo risultato dobbiamo provare che la nostra convenzione è legittima e ci troveremo in presenza della difficoltà di fondo che pensavamo di aver evitato.