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Il fatto che a qualcuno la frase ``le incertezze sono
dovute ad errori di misura''
possa suonare come una tautologia
è un indizio della
forte disomogeneità di linguaggio e di metodologia
riscontrabile nel campo degli
errori e delle incertezze di misura.
Questo è in effetti
il caso.
Indicativo dello stato di confusione su questo argomento è
il recente
sforzo - tuttora in corso - delle
massime organizzazioni di metrologia per
suggerire dei criteri generali di comportamento.
In particolare, nel 1993 l'Organizzazione Internazionale per la
Standardizzazione (ISO) ha pubblicato una ``Guida
all'espressione dell'incertezza di
misura''.
Essa è basata sulle raccomandazioni dell'Ufficio Internazionale
di Pesi e Misure (BIPM) e fornisce
una descrizione delle procedure
suggerite, con esempi pratici. La Guida
accenna anche la base teorica sulla quale essa si fonda,
ma in forma molto breve, dato
il carattere succinto di collezione di norme, tipico delle
pubblicazioni ISO.
La Guida riassume comunque, in un centinaio di pagine,
15 anni di lavoro delle più autorevoli organizzazioni mondiali
di metrologia:
BIPM |
Bureau International des Poids et Mesures |
IEC |
International Electrotechnical Commission |
IFCC |
International Federation of Clinical Chemestry |
ISO |
International Organization for Standardization |
IUPAC |
International Union of Pure and Applied Chemestry |
IUPAP |
International Union of Pure and Applied Physics |
OIML |
International Organizaztion of Legal Metrology |
Oltre alle organizzazioni internazionali che sponsorizzano
l'iniziativa, aderiscono molti
istituti nazionali ad esse affiliati, come ad esempio:
la tedesca DIN (Deutsches Institut für Normung); l'americano
NIST (National Institute of Standards and Technology);
l'italiano
UNI (Ente Italiano per l'Unificazione).
Se andiamo a consultare la Guida ISO riguardo i
termini incertezza ed errore troviamo:
- Incertezza: ``un parametro che
caratterizza la dispersione dei valori che possono
essere ragionevolmente attribuiti al misurando'';
- errore: ``differenza fra il risultato
di una misura e un valore vero del misurando''.
Si noti che:
- la definizione ISO di incertezza chiarisce il concetto;
per quanto riguarda la definizione operativa si fa uso
della ``incertezza standard'', che indica la deviazione standard
(
) dei possibili valori che può assumere il misurando
(ciascuno di essi pesato con il suo ``grado di fiducia'',
nel senso che sarà chiarito nel paragrafo
10);
- per quanto riguarda l'errore, è evidente come esso sia
generalmente ignoto, in quanto relativo ``al'' valore vero
della grandezza di interesse (``al'' è fra virgolette
a causa delle
implicazioni del prossimo punto);
- l'uso dell'articolo indeterminativo davanti a ``valore vero''
è intenzionale e ha delle profonde ragioni ``filosofiche''
che saranno brevemente illustrate nel seguito.
La definizione ISO di valore vero è infatti:
- valore vero: ``un valore compatibile
con la definizione di una data grandezza
particolare''3
Questa definizione potrà sembrare vaga, ma, a pensarci bene,
è quella più pragmatica (si veda anche il punto 1
della lista delle cause delle incertezze di misura
del prossimo paragrafo).
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Giulio D'Agostini
2001-04-02