Per comodità nei dati della tabella è stato
sottratto il valore , il quale è stato misurato
essere lo stesso nelle tre serie.
I diversi valori
di massa sospesa sono ottenuti mediante un numero di dischetti
metallici uguali fra di loro. I 10 dischetti a disposizione
sono pesati tutti insieme ed hanno una massa totale di 789 g.
Anche la massa della molla, pari a 63 g, è stata
considerata nella valutazione di
. Dal punto di vista
fisico sicuramente questo non è corretto in quanto
i 63 g sono distribuiti lungo la molla e non concentrati
all'estremità. Questa osservazione è rilevante
per il periodo di oscillazione.
Può essere istruttivo
fingersi nell'incapacità di stimare il
contributo esatto
della massa della molla
all'inerzia del sistema nelle oscillazioni
e di procedere in modo empirico.
Quindi, come detto,
per ora assumiamo che la massa della molla
influenzi l'inerzia del sistema come se essa
fosse tutta concentrata
nell'estremo2.1.
Poiché il periodo di oscillazione è inferiore al secondo si è preferito eseguire la misura su 10 oscillazioni. Questo ``trucco'', simile a quello adottato nel misurare tutti insieme i 10 dischetti, permette di ridurre l'incertezza di misura. Infatti, innanzitutto questo equivale a mediare su 10 oscillazioni e quindi piccoli effetti spuri si possono compensare. Secondo, se si compie un piccolo errore di cronometraggio, questo è importante su tempi brevi ma trascurabile su tempi lunghi.
È da notare che le misure di lunghezza sono effettuate leggendo soltanto fino al millimetro. Secondo gli studenti che hanno eseguito le misure, la strumentazione non era tale da consentire agevolmente la lettura dei decimi. Anche rispettando la loro opinione, derivata dall'esperienza diretta, si potrebbe obiettare che in alcuni casi, a parità di massa applicata, alcuni valori di allungamento si ripetono esattamente. Sorge quindi la curiosità di conoscere la cifra successiva. Vedremo nel seguito come stabilire in modo quantitativo se in questo caso i decimi di millimetro sarebbero stati significativi o no. Per ora possiamo tranquillizzare il lettore affermando che, ai fini del risultato finale, aver arrotondato il risultato al millimetro non produce un grosso effetto.
Osservando le prime misure della tabella 2.5,
effettuate per 1 o 2 dischetti ci si rende conto che
qualcosa non va con le formule (2.1)
e (2.2). Infatti fino a oltre 200 g la molla
non si sposta dalla posizione iniziale: a differenza delle
(2.1) e (2.2), ricavate da una molla
ideale, l'esperimento è stato effettuato, necessariamente,
con una molla reale. Si può pensare che tali
relazioni siano valide soltanto al di sopra di una certa
massa critica oltre la quale l'allungamento
della molla in funzione della forza applicata è lineare
(vedi (2.1)) e il periodo va effettivamente
come la radice quadrata della massa (vedi (2.2)).
Supponiamo che questo sia vero per masse intermedie, ad esempio
per un numero di dischetti intorno a 6 (per masse più
elevate ci sono da temere possibili effetti di saturazione;
si ragioni ``per limite'' e
si immagini di applicare alla molla una tonnellata ).