divisione
non corrisponde
all'errore di letturaA.4:
provare per credere!
Ad esempio, una semplisissima esperienza consiste nel fare
delle misure con un calibro
e confrontare il valore stimato interpolando fra le
tacche (distanziate un millimetro)
con quello letto sul nonio (vedi
tabella 2.2 in Appendice).
Il risultato che si ottiene è ben lontano da un errore
di mezza divisione. Si notano scarti tipici al più
dell'ordine di un decimo di divisione e la deviazione standard tipica
degli scarti interpolazione-nonio è inferiore
al decimo di divisione, con un massimo di frequenza intorno
a
decimi, un valore niente affatto
casuale alla luce di quanto vedremo fra breve.
In effetti, questo è in linea con
la tradizione classica (tuttora in voga in giro
per il mondo) che raccomanda di sforzarsi
di leggere fra le divisioni.
Mostriamo, come curiosità, una figura
tratta da un articolo su
Nature (del 14 marzo 1996, Vol. 380, pag. 101)
sull'astronomo Nevil Maskelyne.
Questi licenziò il suo assistente,
accusandolo di non essere accurato nelle letture
(qualcuno insinua che questo non sia stato il motivo principale,
ma per noi è irrilevante). La figura
A.2 riporta la distribuzione dell'ultima
cifra (ovvero quella stimata interpolando fra le tacche)
delle misure di Maskelyne e del suo assistente.
Figura:
Istogramma dell'ultima cifra significativa nei dati di
Maskelyne e in quelli del suo assistente.
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Si noti come anche quest'ultimo abbia una certa tendenza ad
arrotondare un po' troppo, o a predilire certe cifre,
ma niente a che vedere con la superficialità di Kinnebrook.
È interessante vedere cosa raccomandano le varie norme degli
istituti di metrologia a proposito degli strumenti a lettura analogica.
- ``Line scales mainly have a scale numbering with regular
spacing and are mostly intended for a continuous indication of
measured values''. (DIN 1319, part 2, 6.1.1)
[Per ``continuo'' si intende che la quantizzazione
della lettura alla mezza divisione è arbitraria.]
- ``Unduly small scale spacing (less than approx. 0.7 mm)
should be avoided, since such scales are tiring to read and
in particular the estimating of tenths is impossible so that
the observation is rendered less certain.'' (DIN 1319, part 2, 6.3)
- ``In some areas of metrology the term ``resolution''
is used. This is understood to mean the small change
in the value of the measurand which is necessary to produce a
perceptible (often specified) small change in the response
(in the case of measuring instruments with scale indication, for
example, 1/5 of the scale interval)''. (DIN 1319, part 2, 9)
- ``In un formato per osservatore umano l'incertezza di lettura
dipende dalle caratteristiche costruttive della scala e
dell'indice, dalle modalità d'osservazione, dal rumore eventuale
e dall'abilità dell'osservatore. Per esempio se si ammette che
un osservatore di normale abilità, leggendo lo strumento nella
posizione appropriata, possa stimare 1/5 di divisione, si indicherà
come incertezza di lettura
divisioni.''A.5 (UNI 4546, 5.5)
Ne segue che, quando le condizioni di misura lo
permettono, bisogna sforzarsi a leggere fra le
taccheA.6.