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Imperativo categorico di
riportare le ``barre di errore''
Nessuno mette in dubbio l'importanza di
riportare sui grafici i valori misurati con le
relative barre di incertezza. Il solo problema è che queste
barre dovrebbero essere veramente associate ad una incertezza,
in modo consistente con la sua definizione. Purtroppo questo non
è vero se, come succede spesso:
- si utilizza la regola della mezza divisione come punto di partenza;
- le incertezze su grandezze misurate indirettamente vengono valutate
con la propagazione lineare delle incertezze.
Anche se si facesse uso di altri criteri e
procedure meno criticabili, sia
per l'incertezza dovuta allo strumento che per la legge
di propagazione, partire da tali incertezze implica
trascurare altri fattori che intervengono nell'incertezza e che possono
essere più importanti di quella di lettura e di eventuale
calibrazione dello strumento.
Quello che si fa generalmente nel mondo della ricerca
è riportare sul grafico semplicemente i punti osservati
e valutare l'incertezza dalla dispersione dei dati (``residui''),
lungo un andamento noto
(o ipotizzato) dei dati sperimentali.
Figura:
Grafici relativi ad una bilancia di altissima precisione
(deviazione standard di 4 parti su
) pubblicati dal
direttore del BIPM: si noti l'assenza delle barre di incertezza.
 |
La figura A.3 mostra due grafici relativi al comportamento
di una bilancia di altissima precisione, pubblicati da
T. QuinnA.8,
direttore del BIPM (tanto per prendere un ricercatore al di sopra
di ogni sospetto...).
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Giulio D'Agostini
2001-04-02