Il principio che costituisce la base
scientifica della misura è chiamato
il principio di misura. Esso può essere un principio
fisico, chimico, biologico, etc. Ad esempio: il principio
fisico della dilatazione di un corpo con la temperatura
sta a base della misura
di temperatura effettuata mediante un termometro a mercurio;
l'effetto Doppler può essere utilizzato per misurare
la velocità di un corpo, mentre
la legge dell'elasticità per pesare un oggetto
mediante un dinamometro; la colorazione di una cartina al tornasole
permette di valutare il di una soluzione; e così via.
Per metodo di misura si intende invece la successione logica delle operazioni, descritte un maniera generica, messe in atto nell'eseguire la misura. Esso può essere classificato in diversi modi, come ad esempio: per confronto; per sostituzione; metodo differenziale; metodo di zero.
I metodi di misura
sono classificati anche in diretti e indiretti.
Nei metodi di misura diretti
il valore misurato è espresso in termini della grandezza
fisica del misurando e, nella maggior parte dei casi,
esso è fornito direttamente
dall'indicazione di uno strumento di misura1.5;
nei metodi indiretti invece il valore misurato
è espresso in termini di altre grandezze
(misurate direttamente)
e il valore di interesseè ottenuto mediante
relazioni note. Ad esempio la misura della velocità
istantanea
di una vettura può essere determinata dal
tempo che essa impiega a percorrere
la distanza fra due traguardi
posti molto
vicini (misura indiretta) oppure dalla lettura del
tachimetro (misura diretta).
È da notare che, mentre
tradizionalmente si tendeva a definire misure dirette
quelle ottenuto per diretto
confronto con un campione di misura, e indirette le altre,
oggi si preferisce chiamare dirette semplicemente quelle misure
realizzate con strumenti che hanno un'uscita
(``output") diretta, nel senso che verrà definito nel
paragrafo .
Per definizione operativa di misura (o procedura della misura) si intende invece l'insieme delle operazioni eseguite nell'effettuare le misure. Esse devono essere descritte ad un livello di dettaglio tale da permettere ad un altro sperimentatore di effettuare le misure senza ulteriori informazioni.
Molto spesso il risultato della misura viene ottenuto determinando il valore di un segnale di misura, ovvero una grandezza che rappresenta il misurando e a cui è legato mediante una funzione. Ad esempio una tensione o una corrente elettrica possono rappresentare il segnale di una misura proveniente da un trasduttore di pressione o dal sensore di un flussimetro di massa. Il segnale in ingresso a un sistema di misura è anche chiamato stimolo (o sollecitazione) e il segnale in uscita risposta.
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Anche le operazioni di conteggio, sia eseguite manualmente che con strumenti, sono misure. Si pensi, ad esempio, al conteggio di linfociti in un campione di sangue, del numero di decadimenti di una sostanza radioattiva in un certo intervallo di tempo o del numero di oggetti celesti osservabili a occhio nudo in una regione di cielo.