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Le (36)
e (37)
permettono di calcolare i coefficienti
di correlazione e le covarianze fra grandezze misurate con lo
stesso strumento. Ma le correlazioni sono generate anche per altre
cause. Infatti, vale in generale:
più grandezze ottenute per misura indiretta
a partire da un insieme comune di grandezze di base, ciascuna nota con
una sua incertezza,
hanno in genere valori correlati.
Le grandezze misurate con lo stesso
strumento sono soltanto un caso particolare
in cui le stesse informazioni comuni sono le costanti di calibrazione.
Altri casi importanti sono:
- più grandezze misurate indirettamente da un insieme di grandezze
misurate direttamente;
- i parametri delle curve che descrivono una legge fisica
(ad esempio intercetta e coefficiente angolare di un fit lineare).
Per comodità diamo la regola generale di propagazione
che tiene conto delle correlazioni fra variabili di partenza
e fornisce anche le correlazioni fra le variabili di arrivo,
senza voler dare una
dimostrazione o giustificazione.
Per semplificare le formule usiamo la seguente notazione:

- sono le
variabili di partenza (corrispondenti
alle
nel formalismo usato finora);

- sono le
variabili di arrivo (corrispondenti
a
);
-
:
- è una notazione compatta che
riassume varianze e covarianze:
-

- sono le analoghe
delle
per le
;
-

- sono le funzioni
che legano le
alle
;
- le derivate
- si intendono calcolate in corrispondenza
dei valori attesi (``migliori stime'') delle
.
Con questa notazione
la formula compatta di propagazione di varianze e covarianze
è:
 |
(38) |
dove la sommatoria si estende alle
combinazioni degli indici
e
. Gli indici
e
variano invece fra 1 e
.
Come esempio, ricaviamo mediante la (38)
l'incertezza
della somma e della differenza
di due grandezze affette da errore di zero comune
facendo uso della (29) e
della (36).
Inoltre possiamo calcolare la covarianza fra
e
(e da questa, banalmente, il coefficiente di correlazione):
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(vecchia notazione) |
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(vecchia notazione) |
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Cov |
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Abbiamo riottenuto
e
che conoscevamo
(vedi (27) e (28)).
Per quanto riguarda la covarianza, si noti come
il risultato non sia affatto intuitivo.
Questo dovrebbe insegnare che,
quando i problemi diventano importanti e complicati, bisogna
fare molta attenzione agli effetti di correlazione.
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Giulio D'Agostini
2001-04-02