- Incompleta definizione del misurando.
Ad esempio la ``percentuale
di potassio nell'acqua del Mar Adriatico''
non definisce completamente il misurando e
il risultato può dipendere da dove è prelevato il
campione. Lo stesso vale per l'``accelerazione di gravità
al livello del mare'', in quanto essa dipende anche dalla latitudine
e, potendo eseguire la misura con precisione infinita,
dal punto esatto (quale è il livello del mare?). Si capisce
quindi come ogni indeterminazione sulla definizione
si riflette su una infinità di valori che soddisfano
la definizione (vedi definizione del valore
vero8.9).
Nel paragrafo 11.9 sarà trattato
numericamente il caso di ``densità dell'aria''.
- Imperfetta realizzazione della definizione
del misurando.
``Vita media di decadimento dell'isotopo
''
e ``sezione efficace di un neutrone bombardato da un fascio
di elettroni''
sono definizioni univoche, almeno in linea di
principio.
In pratica
non è facile ottenere un campione assolutamente puro di sostanza
o effettuare delle misure nelle condizioni ideali
della definizione.
Per fare altri esempi, si pensi a:
``accelerazione di un corpo
lungo un piano inclinato privo di attrito''
e ``periodo di un pendolo semplice di lunghezza
''.
Qui si fa chiaramente riferimento
ad astrazioni di cui gli apparati
sperimentali sono imperfette realizzazioni.
- Campione non rappresentativo, ovvero il
campione misurato non rappresenta il misurando
definito
Caso classico sono i sondaggi
per stimare - misurare - la ``percentuale della popolazione
in possesso di un certo carattere'' (in senso lato).
Non avendo a disposizione le risorse economiche e il tempo
per eseguire un'indagine adeguata, o in mancanza di
un modello teorico per la scelta del campione
si rischia di effettuare un sondaggio su coloro
che sono caratterizzati da un'altra proprietà
comune dalla quale può dipendere il carattere
oggetto della ricerca (ad esempio si può rischiare di
intervistare solo amici o concittadini, o solo
coloro che vedono la televisione ad una certa ora
o che trascorrono il pomeriggio a casa).
Altro esempio è quello dell'analisi chimico-fisica di un quadro
che comporta la distruzione di un campione di tela. Le informazioni
che si ricavano da un lembo periferico - più facilmente ottenibile per
l'analisi - possono differire da quelle ottenibili da
parti artisticamente più interessanti del quadro (convincereste
il Louvre a cedervi un occhio della Gioconda?).
Figura:
Esempio di errore sistematico
dovuto all'utilizzo di uno strumento
a temperatura diversa da quella nominale.
 |
- Imperfetta conoscenza delle condizioni ambientali di influenza
o inadeguata conoscenza degli effetti di tali condizioni
Ad esempio una misura di precisione può essere
falsata dalla non esatta conoscenza della temperatura
ambientale.
La figura 8.3 mostra, ad esempio,
l'errore introdotto nella misura, se questa viene eseguita
ad una temperatura
diversa da quella di riferimento
. Conoscendo i coefficienti
di dilatazione termica è possibile correggere il valore
ottenuto (come mostrato in figura), ma
ogni eventuale incertezza sul valore di
(e, in misura minore, su
)
si ``propaga'' nell'incertezza sulla lunghezza
.
- Errore di lettura di uno strumento.
La lettura delle scale analogiche dipende
dall'acuità visiva e dall'abilità di stima dello
sperimentatore.
Ad esempio, un
errore grossolano è quello di parallasse,
mostrato in figura 8.4.
Figura:
Errore di parallasse. La figura mostra la
diversa lettura
che si ottiene osservando la scala dello
strumento da angolazioni diverse. Gli strumenti di precisione
hanno una porzione della scala riflettente allo scopo di minimizzare
tale effetto.
 |
È da notare inoltre che la qualità delle interpolazioni
della lettura dipendono molto dalle condizioni di lavoro
(illuminazione e facilità di lettura) e dal fatto
che la grandezza fisica
sia statica o rapidamente variabile con il tempo.
Non è inoltre da
trascurare la dipendenza
dall'importanza che lo sperimentatore
dà a priori alla qualità della determinazione
di tale grandezza fisica. Infatti è inutile sforzarsi
a leggere i decimi di millimetro per dare al falegname le
dimensioni di una finestra.
Da queste considerazioni ne segue che l'incertezza da associare
all'errore di misura non è univocamente determinata
dal tipo di strumento (ved, ad esempio,
l'esperienza descritta nel paragrafo
2.2).
Figura:
Capacità di interpolazione fra le tacche.
Distribuzione della deviazione
standard della differenza fra il valore stimato e quello letto
sul nonio. I risultati sono basati sulle misure eseguite
da 25 studenti, ciascuno dei quali ha effettuato 10 letture.
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- Risoluzione finita o soglia di
discriminazione dello strumento.
Ad esempio, se la lettura avviene con uno strumento digitale
si è limitati alla cifra meno significatica del display
anche se la qualità del segnale di misura
è tale da essere significativamente sensibile a
variazioni di valori ben minori dell'entità dell'ultima
cifra del display.
Come esempio numerico prendiamo
un dispositivo elettronico
che produce una variazione nella tensione di uscita
di 17 mV se la pressione cambia di 1 mbar
Assumiamo
che a 1018 mbar
il segnale di misura sia pari a 3.714 V,
direttamente convertito in mbar e mostrato su un
display digitale a 4 cifre.
Una variazione di
mbar non produce nessuna variazione
dell'indicazione (``1018'') pur causando una variazione
di
mV sul segnale di misura
(per i concetti di risoluzione di strumenti analogici
e di soglia di discriminazione vedi par. 8.9.1).
- Valori inesatti dei campioni e dei materiali di riferimento.
Si pensi ad esempio ad una massa campione con graffi,
polvere e ossidazioni, oppure
ad una soluzione campione di pH che
si è contaminata dal momento
della sua preparazione.
I campioni servono a calibrare (o ricalibrare)
gli strumenti. Ogni incertezza sul valore del campione si
riflette sulla costante di calibrazione e quindi
su tutte le misure che saranno eseguite con tale
strumento.
Le incertezze su queste misure saranno quindi correlate.
- Valore inesatto di costanti e altri parametri che intervengono
nell'analisi dei dati.
Spesso le misure indirette dipendono da costanti e parametri
misurati dallo stesso sperimentatore, da suoi colleghi o semplicemente
riportate su articoli o libri. Ogni incertezza su queste
grandezze si propaga su quelle misurate.
- Approssimazioni e assunzioni che intervengono
nel metodo e nella procedura di misura.
Ad esempio, nel modello teorico elementare che descrive
l'oscillazione del pendolo sono usualmente trascurati
gli effetti che derivano dal fatto che l'angolo di oscillazione
è diverso da zero. Se si conoscono
i termini correttivi si può ottenere, in linea di principio,
il valore
dal valore misurato
. Se invece si è coscienti
di effetti che non si è in grado di calcolare, oppure se
si può effettuare soltanto una stima grossolana
degli stessi, allora si dovrà introdurre
un ulteriore contributo all'incertezza.
- Variazioni in osservazioni ripetute del misurando
sotto condizioni di misura apparentemente identiche.
Queste variazioni sono legate ai cosiddetti
errori casuali, dei quali parleremo in modo più
particolareggiato nel seguito.
La determinazione quantitativa delle incertezze verrà
trattata in modo sistematico nel seguito. Per ora, restando su un piano
più qualitativo, è importante notare che: