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A questo punto è importante riordinare brevemente le idee,
per non lasciarsi prendere dal formalismo e perdere di
mira gli obiettivi dei metodi che stiamo studiando.
All'inizio del
paragrafo 11.7.3 abbiamo illustrato
la procedura corretta che permetterebbe di implementare
lo stato di informazione dello sperimentatore. Purtroppo
gli integrali diventano complicati. Successivamente abbiamo
visto due modelli che semplificano i conti, pur risultando
in formule non banali. Le formule che ne derivano vanno
intese come ordine di grandezza di incertezze molto prudenti.
Comunque, esse indicano pure che i ragionamenti intuitivi
descritti nel paragrafo
11.7.1 vanno nella direzione giusta quando
si ha a disposizione oltre una decina di osservazioni.
Quindi, in sostanza, le raccomandazioni seguono più o meno
la prassi degli sperimentali esperti.
- Se si hanno oltre una decina di osservazioni, i risultati
non differiscono molto da quelli ottenuti da un modello
gaussiano con
nota pari a
.
- Se i dati sperimentali sono veramente pochi, dell'ordine
dell'unità, è più importante la conoscenza a priori su
data dall'esperienza acquisita precedentemente che quanto si ottiene
dalla dispersione dei valori. In questo caso il giudizio
dell'esperto è più affidabile di qualsiasi argomento teorico.
Come esempio, consideriamo il caso di 4 osservazioni, assumendo una prior
su
uniforme in
.
L'incertezza relativa su
vale
.
Quest'incertezza è confrontabile con quanto può stimare uno
sperimentatore esperto prima ancora di eseguire le misure.
Nel seguito assumeremo di essere approssimativamente
in regime di normalità.
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Giulio D'Agostini
2001-04-02